Intervista del 25/02/2020
Buongiorno Marcello e ben ritrovato. Purtroppo sono giorni difficili che non ci permettono di guardare molto oltre la situazione attuale. Siamo disperati, a lutto, in guerra, in isolamento volontario e preoccupati soprattutto.
Provo a farle una domanda. L’importanza del tempismo. Cosa ne pensa riferito a questa situazione?
Il tempismo è fondamentale, ma giudicarlo con senno di poi è sbagliato.
Il tempismo diventa fondamentale nella gestione delle emergenze. Di quelle emergenze impreviste, così come era imprevedibile questa.
Importante è capire se i ritardi sono dovuti a mancanza di tempismo o ad incompetenza che, spesso, è il vero problema.
Siamo troppo abituati ad avere tutto organizzato. Tutto schematizzato ed a trovare, preconfezionate, e preorganizzate tutte le risposte note. Tutto questo porta ad una incapacità di gestione dell’imprevisto, quasi come se questo non dovesse o non potesse accadere.
In questo infatti gli italiani, che conservano ancora una buona dose di iniziativa e fantasia si sono trovati avvantaggiati.
Ora però occorrono atti concreti e qua si, assolutamente si, conta la tempestività.
Aziende, artigiani, famiglie, commercianti, professionisti hanno bisogno di aiuto ADESSO e non quando saranno già morti.
La tempestività deve vedersi ora.
E questa sta mancando. Sta mancando subissata dagli slogan che la preannunciano in una totale mancanza di coerenza ed immediatezza. Almeno per il momento.
Proprio oggi abbiamo letto sulle maggiori testate che dopo la calma apparente di Codogno, uno dei primi paesi messo in quarantena, sono stati trovati degli altri positivi al Covid-19. Quindi? Dobbiamo chiuderci in casa fino a che non finirà tutto?
Non sono uno scienziato.
Questo non lo so.
Ma non sono un complottista e credo che nel mondo ci siano tanti e tanti professionisti del settore che stanno lavorando giorno e notte per noi.
Dobbiamo avere fiducia in loro e rifiutare tutte quelle teorie di quella mandria di bastian contrari pronti ad urlare al complotto sempre solo per rifuggire la loro frustrazione.
Dobbiamo avere fiducia. Chi sa ci dirà che fare.
E le imprese? Le partite IVA, i liberi professionisti, le aziende produttive non classificate come primarie, che fine faranno?
Ritorniamo al discorso della tempestività.
Se non sono aiutate subito, prima di entrare in un irreversibile circolo vizioso, se la vedranno molto male.
Ci vogliono poche chiacchiere, poche burocrazie e soldi subito.
Sicuramente ci saranno errori e ci saranno furbetti, ma non fa nulla. Non si può NON intervenire per la paura di sbagliare. Va immediatamente concessa una iniezione MENSILE e non una-tantum a tutte le P. IVA ferme, in previsione di maggiore crisi e di maggiore ripercussione. Idem per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perso il lavoro senza aver avuto accesso ad aiuti specifici (cassa integrazione, reddito di cittadinanza ecc).
Il resto sono chiacchiere. Ci vogliono soldi veri.
Brescia una delle province più colpite chiede ad alta voce i tamponi a tutti, anche agli asintomatici. La Regione dice che seguirà le indicazioni dell’ISS. Poi Fontana “ritratta” dicendo che verranno fatti tamponi a tappeto anche a chi presenta un solo sintomo. D’accordo che nessuno era preparato a tale evento e che si procede contro un nemico invisibile ma non crede che ci sia molta confusione sulle procedure?
Ripeto non sono io a poter dare giudizi tecnici su questo. Posso solo esprimere un’opinione.
Credo sia una grande presa per i fondelli.
Sapere cos’è un tampone?
E’ come un cotton-fioc un po’ più lungo. Tutto qua.
Il problema secondo me non è che mancano i tamponi, non è possibile, mancano personale ed attrezzature eventualmente, ma non possono mancare i tamponi.
Diciamoci la verità, quando usciremo e speriamo tutti il prima possibile da quest’incubo virologico non ci attendono scenari rosei. E francamente non credo che il governo o l’Europa stessa possano fare i miracoli promessi. Qualcuno si perderà per strada. Chi?
Questa è una bella domanda.
Difficile rispondere in quanto la risposta non dipende da questioni tecniche, ma semplicemente da scelte.
Che accadrà se prenderemo i soldi del MEF? Chi ne pagherà le conseguenze?
Che accadrà se invece useremo i CoronaBond?
Dipende molto dall’onestà del comportamento UE e della Germania.
Non ho alcuna fiducia di loro visto il comportamento tenuto con la Grecia e la crisi che si propina potrebbe essere un ottimo boccone per la Germania stessa.
Sono degli avidi. Lo sono sempre stati.
Ecco perché in altre pubblicazioni ho sostenuto la creazione dei Corona Bond almeno, di fronte ad una auspicabile gestione onesta e condivisa, faremo si dei sacrifici, ma per noi stessi, per la gente e contro la crisi. Non contro la crisi a favore di qualcun altro.
Da sempre c’è qualche popolo (tantissimi) che paga il benessere di qualcun altro (pochissimi). Ebbene questa cosa deve finire.
Secondo lei quale potrebbe essere la strategia per far ripartire l’economia il più velocemente possibile?
Soldi alle imprese;
Soldi alle P. Iva a tasso zero;
Blocco dei rientri finanziari per il primo anno;
Abbattimento almeno del 100% della quota contributiva ecc sui salari per il primo anno e del 50% per il secondo anno;
Abbattimento dell’imposizione fiscale totale al 20% per il primo anno ed al 30 per il secondo anno;
Imposizione di super Iva al 40% su tutti i beni di lusso e riduzione al 10% su tutti i beni essenziali;
Pensione minima a non meno di 1000 Euro per un solo componente e 1250 Euro per 2 componenti del nucleo familiare e pensione massina a 3000 euro per tutti quelli al di sopra di questa soglia (importi netti per chiunque), con conseguente annullamento di qualsiasi privilegio o vitalizio.
Molti insinuano il dubbio che gli aiuti da Cuba, dalla Cina e dalla Russia non siano così “disinteressati”. Lei che opinione si è fatto in merito?
Ci sarà sempre qualcuno pronto ad insinuare qualche dubbio su qualsiasi cosa.
Basta non prenderli in considerazione e considerarli per quello che sono.
Forse qualche interesse ci potrà pur essere da qualcuno.
Forse no.
Ma che importanza ha.
L’importante è che questi aiuti ci siano.
E’ come la storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Una persona fondamentalmente intelligente, normale ed onesta lo vede mezzo pieno;
Un malpensante lo vede mezzo vuoto in quanto lui lo avrebbe fatto con un doppio fine e pensa che gli altri siano come lui. Ma infine fa la figura di quello che è: un malpensante.
La ringraziamo come sempre per il suo prezioso punto di vista.