È la domanda che mi pongo da qualche tempo. Specialmente dopo gli ultimi avvenimenti italiani. Esiste ancora o è solo un concetto radicato nella mente di noi un po meno giovani? Forse è solo un concetto nostalgico?
Ideologico?
Obsoleto?
Me lo chiedo perché negli ultimi vent’anni se ne vede sempre meno. O meglio si vede sempre più un oggetto strano, che dice d’essere di sinistra, che parla spesso sembrando di destra, che galleggia dandosi oggi un titolo, domani un altro. Incline ad alleanze che, spesso, definire improbabili è sin troppo educato.
Il mio Blog | Marcello Gianferotti
Ma la sinistra? Qualcuno si ricorda ancora cosa sia?
Termini come giustizia sociale, anziché salvataggio delle banche? Termini come equa e doverosa redistribuzione della ricchezza, anziché società fondate sul profitto e sul consumo? Termini come diritto assoluto alla sanità, anziché politica di chiusura delle strutture ospedaliere nei piccoli centri perché non fanno profitto (regalo alla sanità privata)? Diritto all’istruzione con una scuola pubblica efficiente, valida e formativa, anziché corsa alla privatizzazione? Ecc
Poi si vede in Sicilia che la sinistra presunta scompare sotto la colata lavica della destra mafiosa e della destretta dei 5 stelle. E ci chiediamo il perché. Ipocrisia. Ma la sinistra esiste? O siamo veramente un paese fascista che si è illuso di poter diventare migliore e che si risveglia dopo un bel sogno? Paese Europa, non solo Italia. Oramai in balia del dilagare del populismo e dell’ondata di destra e , ancor peggio, di metodi di destra camuffati con il nome di “democrazia” che imperversano oramai ovunque nel nostro bel continente.
Chi dovrebbe incarnare, promuovere ed affermare la sinistra oggi pare non avere la minima memoria storica di se e di cosa sia chiamato a rappresentare. E come può affermarsi un popolo, una società, financo un semplice movimento, quando non vi è memora storica?
FONTE: SAMIZDAT EDICIONES – LA VOZ
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