Il cellulare è un gran bello strumento. Uno strumento che ti migliora la vita se non ti fai sopraffare dall’ansia della risposta immediata. L’avere il numero di cellulare di qualcuno induce a pensare che tu lo possa chiamare a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno. Ed ancor peggio ha indotto il concetto dell’obbligo di risposta.
Ancor più grave la colpa di WhatsApp che è quella d’aver diffuso la presunzione di costante disponibilità per gli altri. L’obbligo al riscontro immediato. Vedo che sei connesso, che hai fatto l’accesso, che hai letto il mio messaggio, allora ho diritto alla tua disponibilità, al tuo riscontro!! Ma se veramente obbedissimo a questa necessità finiremmo ansiosi, arrabbiati, depressi e schiavi del sistema.
Il mio Blog | Marcello Gianferotti
Dobbiamo imparare ad accettare che la risposta non è un diritto ne tantomeno un dovere; che si può visualizzare un messaggio senza dover rispondere per forza; che si può leggere e rispondere se si vuole quando si vuole.
NON esiste alcun diritto alla risposta o alla risposta immediata da chiunque mi invii un messaggio. Risponderò quando vorrò se vorrò in base alla mia personale valutazione d’urgenza e necessità. Questo senza nulla voler togliere o mancare di rispetto al mittente del messaggio, ma per una semplice questione di qualità di vita e di libertà. Usiamo il cellulare per quello che è e non diventiamo dei cellulari dipendenti. Cosa che oramai è quasi la regola.
Fonte: SAMIZDAT EDICIONES – LA VOZ
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